Lavorare controcorrente e abbattere barriere

Lavoriamo controcorrente: non è facile avviare un tirocinio o un lavoro senza avere uno straccio di documento. Brighi per risolvere la situazione che l’assenza del documento ti crea e fingi di ignorare che quel foglio che manca è un diritto che viene negato. Ti sembra di lottare contro i mulini a vento mentre segui un progetto, che, nonostante l’impegno tuo e del ragazzo, forse non potrà mai realizzarsi perché il Decreto Sicurezza nega il permesso di soggiorno per motivi umanitari legati alla valutazione del percorso che l’ospite ha fatto dal momento del suo arrivo. Il merito di essere riuscito in breve tempo a imparare l’italiano, a trovare e mantenere un lavoro, a essersi inserito in una rete sociale non costituisce più una condizione sufficiente per essere accolti.

Ma, piano piano, nonostante tutto, nel tempo arrivano le soddisfazioni.

Stiamo parlando dei ragazzi richiedenti asilo del Centro di Accoglienza Straordinaria di Pinerolo, ma ce ne sono tanti in Italia che vivono la stessa situazione. Rigettando la loro richiesta di asilo, la commissione territoriale non può cambiare il loro progetto, ma solo allungare i suoi tempi di realizzo. Ormai il Tribunale di Torino è saturo dei ricorsi dei rigettati, e le date delle udienze sono fissate nel 2023 – 24.  

Quest’anno siamo stati fortunati: abbiamo avuto tre udienze per i primi ricorsi del 2019 e il Tribunale di Torino ha riconosciuto l’impegno dei nostri ospiti dando loro la possibilità di ottenere il permesso per motivi umanitari. Harouna è stato il primo a gustarsi il frutto del suo lavoro, e la costanza per i suoi impegni dal tirocinio al lavoro con un contratto continuativo. Poi è accaduto a Cheick di avere lo stesso riconoscimento; e lo scorso mese abbiamo vinto il ricorso anche con Bamba. 

Tutto ciò cambia il morale dei ragazzi. Finalmente percepiscono che con sacrificio e impegno si possono ottenere i risultati attesi. 

Adesso ci tocca aspettare anche per gli altri ospiti e l’attesa sarà lunga. Ali è un ragazzo ivoriano che ha fatto un gran bel percorso: tirocinio, poi lavoro autonomo con l’apertura della partita IVA per circa un anno e mezzo. Avrebbe dovuto avere già il permesso, ma la commissione, anche in virtù del decreto sicurezza, non ha ritenuto che venisse da una situazione a rischio e ha rigettato la sua domanda. L’udienza del ricorso è fissata per dicembre del 2023. Ali attualmente sta lavorando come dipendente con un contratto fino a dicembre 2021. 

In questo arco di tempo, tra la pandemia e la chiusura di molte aziende, abbiamo nove ospiti che lavorano su quattordici, dei quali tre con tirocini attivi con il secondo rinnovo, con la prospettiva di essere trasformati in contratti lavorativi o di apprendistato. Gli altri sono già contratti lavorativi.

Anche Bless, la nostra ospite arrivata da un altro progetto di accoglienza, ha un’occupazione: ha attivo un tirocinio come restauratrice che è iniziato con il progetto Bottega Scuola a luglio 2020 ed è al secondo rinnovo. La prospettiva è quella di continuare il lavoro di restauratrice, perché lei è contenta e il titolare si congratula con lei per come lavora. 

Keyta e Ibrahim, i nostri panettieri, ormai hanno superato la fase del tirocinio. Ibrahim da gennaio è autonomo: ha preso casa per conto suo, vicino al suo posto di lavoro, e offre anche una base per dormire a Keyta quando fa il turno di notte.

Perché controcorrente, allora? Non è la fatica che non viene ripagata, ma tutto il resto che non funziona. L’elenco è lungo: tocchiamo solo i punti principali. Non riconoscere un permesso anche per integrazione, come avveniva prima del decreto sicurezza, porta grande disagio e fatica perché i tempi si allungano e non c’è nessuna certezza per il tuo progetto. Gli uffici non riescono a funzionare per le molte richieste in corso e se dobbiamo chiedere un appuntamento in Questura per fare una pratica per un permesso i tempi di attesa sono di circa 5 mesi di attesa. La Questura dal 2019 non stampa più i permessi di soggiorno e in mano abbiamo le ricevute in attesa del permesso, dove vengono messi timbri sopra altri timbri, e per mettere il timbro di richieste fatte a gennaio 2020 l’appuntamento è fra quattro mesi. In queste condizioni i nostri ospiti devono comunque sopravvivere e costruire il loro progetto di vita, il loro futuro, attivando tirocini e contratti di lavoro. 

Detto questo, anche quando ti senti stanco e sfinito, pensi che comunque i nostri ragazzi sono fortunati, in confronto agli altri che perdono la vita per inseguirne una migliore. La soddisfazione cresce e supera la fatica, quando vedi che i nostri ragazzi riescono a camminare fieri per la loro vita. Ovunque andranno, rimarranno sempre i nostri ragazzi. 

Staff Pinerolo (con Lilith che ha un grande merito per tutto questo)