Scuola, si riparte! Qualche riflessione

Dopo i festeggiamenti e i gozzovigli delle feste natalizie, si è tornati a parlare di scuola. Tra i nostri ragazzi ci sono diversi pensieri e desideri. C’è chi non vedeva l’ora di rivedere gli amici e c’è chi, invece, avrebbe continuato con la didattica a distanza.

Dopo la ripresa delle lezioni, chi online e chi in presenza, abbiamo raccolto alcune impressioni e riflessioni dai nostri ragazzi. Alcuni di loro ci hanno confessato che preferiscono la didattica a distanza perché grazie ad essa sono riusciti a comprendere meglio alcuni concetti, forse per la minore influenza del resto della classe. Altri hanno condiviso il piacere di tornare a scuola, perché così sarebbero usciti un po’ di più, una sorta di respiro di libertà.

Per alcuni di loro tutta questa situazione non ha senso; trovano molto rischioso far riprendere la scuola in presenza adesso, avrebbero dovuto aspettare ancora un po’, perché c’è il rischio che tra un po’ richiudano di nuovo tutto. Le emozioni sono tante… C’è anche un po’ di ansia e preoccupazione per chi, dopo tanto tempo che non rientra a scuola, si ritrova a vivere numerosi cambiamenti nella vita, ma ciononostante c’è tanta felicità nell’aver ritrovato gli amici.

Il lockdown e la conseguente chiusura delle scuole ha avuto delle ripercussioni non solo per i ragazzi della comunità, ma anche per gli operatori. Ci siamo infatti ritrovati catapultati in un mondo per noi, e per loro, del tutto nuovo: piattaforme di didattica a distanza diverse per ogni ragazzo, navigazione difficoltosa in quanto i ragazzi dovevano connettersi contemporaneamente.

Con un po’ di fatica, soprattutto inizialmente, siamo riusciti a far nostro questo nuovo modo di approcciarci alle lezioni. Il rientro a scuola, anche se solo parziale, ci ha dato la possibilità di prendere una boccata d’aria: noi siamo ritornati alla normalità, siamo tornati a svolgere le mansioni mattutine con più tranquillità. I ragazzi hanno riavuto la possibilità di vedere i compagni dopo tanto tempo, elemento importantissimo per la socializzazione e la costruzione della loro identità nel gruppo, con coetanei diversi dai soliti con cui passano giornate intere.

Oltre questo, però, nonostante siamo consapevoli del grande lavoro delle scuole – che hanno preparato in maniera adeguata le classi, i docenti e i collaboratori – siamo un po’ preoccupati del fatto che molti di loro prendono i mezzi pubblici per recarsi a scuola. Ciò che preoccupa è anche che la situazione possa nuovamente precipitare e avere ripercussioni maggiori.

Durante quest’anno ci siamo accorti di quante problematiche il lockdown abbia evidenziato da un punto di vista psicologico sui nostri ragazzi. Abbiamo il timore che questa forzata chiusura alle relazioni sociali porterà delle conseguenze nel prossimo futuro: abbandono scolastico, disinteresse per lo sport, legami e relazioni non pieni ma solo protetti dagli schermi.

Allo stesso tempo, siamo fiduciosi: i nostri ragazzi sono pieni di risorse e di energie per affrontare tutta questa situazione. E noi staremo al loro fianco per supportarli in questa sfida.